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LA NUOVA NORMATIVA EASA: il riassunto di 309 pagine in inglese

Era il 2014 quando ho scoperto questa mia passione. Ho costruito un drone ”fai da te” insieme a un amico, iniziando a effettuare i primi voli. Da subito ho capito che questo mio hobby sarebbe divenuto la mia professione, spinto dal motto “scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua”. Questa mi avventura con i droni mi ha portato addirittura a scrivere un libro: “Dall’aerodinamica al volo: ecco il drone fai da te”.

Quante cose sono cambiate da allora. All’epoca, scelsi la Drago Droni di Bergamo, instaurando un ottimo rapporto sia con il proprietario Maurizio Drago sia con il figlio Michele.

da Sinistra, Ing. Spiranti Federico e Michele Drago

Oggi tutto è cambiato.. sinceramente non so se in meglio o in peggio.

I Nuovi Regolamenti

Quello che stiamo per sintetizzarvi è il nuovo regolamento EASA. Nessuno vuole sostituirsi all’ente regolatore quindi l’invito è quello di approfondire e leggervi tutto i manuale. potete trovarlo qui.

Il quadro normativo di riferimento è composto da tre sotto regolamenti:

regolamento EU 2018/1139: norme comuni nel settore dell’aviazione civile. Ci interessa ma non così nel dettaglio. Il 947 fa riferimento a volte a questo;

regolamento EU 2019/947 + ENAC UAS-IT: quanto deve interessare ai piloti di droni, è specifico per le disposizione all’uso degli UAS, dei piloti, dei centri d’addestramento e delle organizzazioni coinvolte;

regolamento EU 2019/945: è indirizzato a chi si occupa di progettazione e fabbricazione degli UAS. Serve a garantire i requisiti minimi, a definire le classi.

Prima di addentrarci nella normativa è doverosa una precisazione. Questo quadro normativo europeo è entrato in vigore a fine dicembre 2020. Il regolamento Enac è stato pubblicato invece il 4 gennaio 2021 ed è stato pubblicato in maniera retroattiva. Chi lavora in questo settore ormai si è abituato ad alcune “zone grigie” (ne è la riprova che anche queste normative non sono ben spiegate e chiare).

Alcune definizioni Utili

Se qualcuno di voi si addentra nella lettura di queste norme s’imbatterà in alcune nuove definizioni che riporto qui di seguito:

La Nuova Classificazione dei Piloti

I piloti sono divisi in categorie entrate in vigore con il primo gennaio 2021, ovvero:

La Open ha tre sotto categorie: A1, A2, A3.

Prima di addentrarci è doveroso precisare che esiste una “Limited open category”, definita da noi del settore una categoria di transizione. Infatti l’art. 22 del R. 2019/947 definisce la fase di transizione tra i vari regolamenti e sarà valida fino all’entrata definitiva del regolamento. ovvero fino al 1/1/2023.

Per poter rientrare in una categoria A (A1, A2 o A3) il regolamento chiede una specifica certificazione da parte del costruttore, una classe C0 o C1 per A1, C2 per A2 e C3 o C4 per A3. Ma queste nuove classi richieste ai costruttori non sono ancora in commercio: ecco perché è stata creata una categoria Open temporanea. A oggi le cose sono molto più semplici (ma si complicheranno a breve quindi state concentrati).

Ricordiamo che il regolamento europeo prevede un periodo transitorio di tre anni (2020-2023), in cui i droni di oggi senza nuovo marchio CE potranno volare nelle Limited open category. Di conseguenza, i droni di oggi per poter volare in categoria A1C1 non dovranno pesare più di 500 grammi. I droni di oggi per poter volare in A2 non dovranno pesare più di due chili e dovranno mantenere almeno 50 metri di distanza da persone non coinvolte. I droni di oggi fino a 25 chili potranno volare per sempre in categoria A3, ma dovranno essere condotti mantenendo una distanza di almeno 150 metri da zone residenziali, industriali, ricreative; inoltre nella zona di volo non dovranno essere presenti persone non informate.

Per tutte le open category, a eccezione della A1C0 (droni < 250 grammi), il pilota dovrà seguire un corso online e superare un test online. Sul drone > 250 grammi dovrà essere applicato un dispositivo elettronico di identificazione. Sono quindi state confermate le voci di corridoio, cioè che per condurre tutti i droni dotati di dispositivo in grado di captare dati personali, come a esempio una telecamera, sarà necessario registrarsi. Anche per i droni < 250 grammi saranno esonerati soltanto quelli dichiarati giocattolo secondo le relativa direttiva europea.

Limited open category – Disposizione transitorie – Art. 22 R. 2019/947 – Valido fino al 1/1/23

La seguente tabella è di facile lettura e serve a capire a fondo lo stato attuale delle cose.

Tabella Riassuntiva della Nuova Normativa

Dal Nuovo al Vecchio regolamento

Per chi come me ha avuto gli attestati Cro del vecchio regolamento, Enac ha specificato che il pilota è autorizzato a pilotare tutti i droni sopra elencati (con MTOM<25 kg) in scenari standard (STS 01 e STS02). In sostanza non si perde nessun privilegio acquisito in precedenza.

Chi invece ha sostenuto solo il cosiddetto “Basico online” non potrà volare con droni >500 grammi salvo aver sostenuto l’esame integrativo di abilitazione in un centro riconosciuto.

Enac puntualizza inoltre in una f.a.q. che i droni con MOD<250 grammi possono essere ancora utilizzati senza attestato, così come accadrà dal 1 gennaio 2023, in accordo anche con le norme transitorie vigenti.

Brevemente di seguito vi elenchiamo le principali limitazione per la categoria OPEN

Open Category – Subcategory A1

Illustrazione presa dal Manuale delle Regole EASA

Sarà possibile volare con un drone <250 grammi sopra le persone e in città, ma non sopra assembramenti.

H max = 120 metri.

Esisteranno sempre delle No fly zone.

La normativa puntualizza però che volare sopra le persone è consentito, ma bisogna farlo per il minor tempo possibile.

Open Category – Subcategory A2

Illustrazione presa dal Manuale delle Regole EASA

Uguale ad A1, ma inseriscono un margine di sicurezza:

bisogna volare ad almeno cinque metri dalle persone se si ha un dispositivo di Low speed* oppure

bisogna stare a 30 metri minimo.

(*Sono requisiti operativi che saranno disponibili con i nuovi droni)

Open Category – Subcategory A3

Illustrazione presa dal Manuale delle Regole EASA

È la categoria più diffusa. Il drone deve stare a 150 metri da tutto.

Per fare il Punto

Tutto quello che abbiamo visto finora è previsto in Vlos, acronimo di Visual line of sight (Volo a vista).

Altro punto fondamentale è l’art. 14 R. EU 2019/947, dove viene specificato che l’operatore deve registrarsi al portale designato dallo stato membro quando:

La registrazione sul portale D-Flight

Dove ci si registra? Ci si immatricola in un solo stato membro, anche se si opera all’estero e la targa identificativa è valida su tutto il territorio europeo. In Italia il portale dedicato è D-Flight. Verrà attribuito un QRCode da apporre sul proprio Uas.

Schermata di D-Flight

Per coloro che sono già registrati, il portale ha già generato la targa europea per la nomenclatura Easa. Bisogna sempre registrarsi salvo l’utilizzo di droni da 250 grammi utilizzati con finalità ricreative.

Questo regolamento puntualizza inoltre la definizione di “drone giocattolo”: è considerato tale quando risponde alla direttiva europea dei giocattoli. Se non rientra in questa categoria, ogni singolo drone deve rispettare il regolamento Easa.

Per quanto riguarda le tariffe sul portale D-Flight:

QR Code BaseDOA (Open Category) Upgrade QR Code Pubblicazione nella Lista Operatori
6 €  per UAS iva inclusa
QR Code ProDichiarazione Scenari Standard Autorizzazione (TBD) DOP (Specific Category) Pubblicazione nella Lista operatori  
96 € per UAS iva inclusa

Last but non least… L’Assicurazione

Per quanto concerne le assicurazioni ci sono alcuni cambiamenti, non così impattanti ma comunque rilevanti. Sono stati inseriti nuovi massimali non inferiori alla tabella CE. Tutte le assicurazioni del mondo droni hanno massimali ben maggiori, di routine, rispetto alle indicazioni di normativa.

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