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Droni, arrivano le norme UE: via le distinzioni tra velivoli, conterà solo il tipo di operazione

Da molto circolano leggende metropolitane su una vera e propria legge europea che normi il volo dei droni sia in ambito professionale che in campo hobbistico. Proprio mentre state leggendo questo articolo, la Commissione europea, in accordo con l’EASA (Agenzia europea per la sicurezza aerea), ha dato finalmente il via libera alle direttive dettagliate che regoleranno d’ora in poi il traffico aereo dei droni.

Tra le novità più rilevanti sono presenti lo stop alla distinzione tra droni usati per modellismo dinamico e ad uso professionali e l’introduzione di alcuni profili operativi che saranno correlati a diverse norme cui tutti dovranno attenersi. Si pensa anche all’introduzione di un possibile bollino CE per la certificazione del grado di sicurezza dei diversi velivoli.

Nuove Categorie

La commissione ha pensato di ridurre il tutto a tre categorie: Open, Specific e Certified

Categoria OPEN

Nella prima, che rappresenta il livello di rischio più basso, saranno compresi tutti gli attuali droni consumer ed in generale tutti i velivoli con peso entro i 25 kg. Per questi non sarà necessario alcun patentino, ma soltanto la frequenza di un corso online e della pratica di volo in autonomia. In tutti i casi, i droni dovranno sempre essere pilotati a vista e non potranno superare una quota di volo massima di 120 metri dal suolo.

Categoria SPECIFIC

La categoria Specific, invece, comprende tutti i velivoli che possono volare anche al di fuori del campo visivo del pilota e che svolgono tipologie di operazioni diverse da quelle previste per la Open, ossia: volo lontano dalle persone, vicino alle persone o sopra le persone. Un esempio può essere quello dei droni di media grandezza che si occuperanno delle consegne a domicilio. Il colosso Amazon si sta già attrezzando per questo. La Specific inoltre non prevede limiti di peso, ma prevede certificazioni specifiche per il pilota a seconda del livello di rischio della specifica missione, che saranno stabilite dall’EASA in collaborazione con le agenzie nazionali.

Categoria CERTIFIED

Infine, la categoria Certified: qui rientrano i droni che trasportano persone o merci pericolose e quelli che svolgono operazioni in contesti affollati (ad esempio riprese aree durante gare sportive, concerti etc.). Anche per questo caso saranno previste certificazioni specifiche per il drone e l’operatore.

Non è tutto oro ciò che luccica

Le nuove normative però non sembrano del tutto prive di criticità. Per quanto riguarda il marchio CE, che sarà obbligatorio dal 2022, il rischio è che chi si accinge adesso ad acquistare un drone che rientra nella categoria open, tra tre anni non possa più utilizzarlo. I più scettici, inoltre, preventivano che ci saranno difficoltà da parte dei produttori attuali per ottenere il marchio CE.

Dubbi di maggior entità sono stati espressi sul fatto che non saranno necessarie speciali autorizzazioni per chi farà volare droni fino a 25 Kg di peso, anche se secondo la commissione europea, in questo caso, le operazioni previste saranno lontano dalle persone. 

Ultima criticità sollevata alla commissione, ed in particolare da alcuni piloti SAPR, riguarda la necessità di prevedere sistemi di “geo-recinzione” per limitare gli usi impropri, ad esempio nei pressi degli aeroporti. Abbiamo già trattato questo tema parlando della sicurezza del volo, quindi non ci addentreremo oltre.

Ora la palla passa al Consiglio ed al Parlamento Europeo, che dovranno approvare le norme in via definitiva, ma l’iter si avvia ad essere meno veloce di quanto si possa immaginare. Le valutazioni più ottimistiche prevedono che la pubblicazione delle regole sarà effettuata entro giugno 2020.

In ogni caso, l’entrata in vigore è prevista 20 giorni dopo la pubblicazione, mentre ogni stato membro dell’UE avrà tempo fino ad un anno per applicare la legge.

Molti sostengono che sarà previsto un ulteriore periodo di transizione di due anni, che ci porta dunque nel 2022, ma al momento non vi sono informazioni ufficiali.

I tempi stanno cambiando: solo il tempo ci dirà se nel bene o nel male.