Tutti ne parlano, chiunque vorrebbe comprarlo ed oggi, noi di AF Drones, ti spiegheremo le potenzialità di questo gioiello tecnologico.
Di cosa stiamo parlando? Parliamo del DJI Mavic 2 Pro e Zoom e per i più interessati tratteremo un articolo anche sul Mavic Enterprise.
Questi modelli rappresentano un nuovo traguardo evolutivo raggiunto nel mondo dei droni e la famiglia Dji, in questi anni, ha creato una vera e propria serie di droni pieghevoli: la serie Mavic.
Siamo state una delle primissime attività commerciali ad avere in dotazione Mavic 2 Pro ed in questi giorni lo stiamo provando, sia per imparare a sfruttare nella sua totalità, sia per lavorarci quotidianamente.
In questo articolo vogliamo offrirvi una vera e propria recensione, in modo tale da consigliarvi e guidarvi ad un acquisto responsabile.
Oggi ci soffermeremo più su aspetti pratici, poichè le caratteristiche tecniche e di funzionalità si possono già leggere benissimo anche sul sito della DJI.
Iniziamo con la domanda del momento: Quale Mavic comprare?
Entrambe le versioni di Mavic 2, sia Pro che Zoom, sono identiche per quanto concerne le dimensioni e le componenti elettroniche principali; l’elemento che le differenzia è essenzialmente la gimbal camera.
Se posizionate un Mavic 2 Pro accanto alla versione precedente , noterete subito che è leggermente più grande sia da chiuso che da aperto.
Da aperto la diagonale del Mavic 2 è di 35.4 cm, mentre quella del Pro 1 è di 33.5 cm.
Pesandoli con una bilancia, abbiamo constatato che il nuovo Mavic risulta essere più pesante, poco più di 900 grammi contro i circa 740g precedenti.
Probabilmente ciascun di voi si sta ponendo la medesima domanda: “questo significa che la batteria durerà di meno?!” .
Vi fermiamo subito. Da appassionati e professionisti del settore, siamo consapevoli che il vero problema del volo con drone resta sempre la durata della batteria.
Sappiamo benissimo che a volte sobbarcarsi il costo di avere ricambi a sufficienza può incidere tantissimo nella gestione economica dell’investimento.
Nonostante peso e dimensioni superiori, il Mavic 2 Pro vola mediamente 5 minuti in più rispetto al PRO 1 a parità di soglia di allerta batteria scarica.
Il Mavic Pro, senza scaricare completamente la batteria, può raggiungere i 20 minuti, mentre con il Mavic 2 Pro si raggiungono i 25 minuti.
In condizioni ideali ed a batteria completamente scarica, il Mavic 2 Pro raggiunge i 31 minuti di autonomia di volo. Sia la batteria che i relativi caricatori non sono compatibili fra modelli di mavic differenti.
La batteria del Mavic 2 è a 4S da 3850 mAh diversa dalla batteria a 3S del Mavic Pro 1. Pertanto i caricabatterie precedenti non sono compatibili.
Altro fattore importante per il volo sono le eliche. Se avete una buona scorta di ricambio, sappiate che questo nuovo Mavic ha delle eliche non compatibili con il Pro (sono diverse addirittura rispetto a quelle del Platinum).
Il Mavic 2 arriva sul mercato con eliche a basso rumore (problema sostanziale del Mavic Pro) e degli ESC nuovi.
Abbiamo testato tutti e tre i droni con una prova fonometrica: conclusione? Il Mavic Platinum continua ad essere il meno rumoroso, seguito dal Mavic 2 Pro, mentre Mavic Pro è il fanalino di coda di questa classifica.
Parliamo di radiocomando. Sembrano simili ma, ahimè, non lo sono.
Dimensioni e morfologia del radiocomando del Mavic 2 lo fanno sembrare identico a quello del Mavic Pro, ma ci sono delle differenze, colore a parte.
Lo switch posto sul lato destro ora è a tre posizioni, dando la possibilità di selezionare velocemente le tre modalità di volo: Tripod, P, e Sport.
Gli stick sono svitabili e leggermente più piccoli.
Le “chele” che ospitano lo smartphone ora hanno un’asola. A sinistra possiamo accedere al tasto home del device mobile con comodità, mentre l’asola di destra permette al sensore luce di essere esposto così da regolare la luminosità del display in totale autonomia.
In questo modo, rilevando la luce solare, il display si setterà alla massima luminosità impostata. Anche qui, DJI è intervenuta per migliorare in maniera decisa gli errori della precedente versione.
Un’altra grande differenza del radiocomando riguarda il link radio di controllo. Senza tediarvi troppo con nozioni di fisica, sappiate che ora funziona in doppia banda 2.4-5.8 GHz, switchando automanticamente se necessario: fenomenale! Se si creano interferenze di vario genere fra drone e radiocomando, in maniera del tutto automatica cambiano frequenza ed il gioco è fatto. Sotto metafora, è come se al mattino, una volta imbottigliati nel traffico, aveste la possibilità di teletrasportarvi su un’autostrada con traffico molto scorrevole.
Il nuovo protocollo di comunicazione messo a punto dagli ingegneri DJI si chiama Ocusync 2.0 e rispetto al precedente, presenta diverse migliorie che aumentano la solidità e la qualità del segnale video di ritorno oltre che il range di funzionamento.
(circa 1km in più, per un totale 5km in CE)
La latenza è migliorata di 40-50ms (totale 120-130ms).
Vi riveliamo un piccolo segreto che abbiamo appreso anche noi solo da qualche giorno leggendo le FAQ sul sito DJI. Molto presto probabilmente il radiocomando del Mavic PRO 1 potrebbe diventare compatibile con il Mavic 2.
Mavic 2 Pro migliore in tutti gli aspetti rispetto a Mavic Pro
Dalle nostre prove abbiamo rilevato che il Mavic 2 Pro risulta essere migliore rispetto al Pro pressochè in tutti gli aspetti.
Testandolo abbiamo riscontrato che ha migliori prestazioni di volo, ottima trasmissione video, più autonomia massima, velocità, funzioni intelligenti, eccellenti performance della camera e rilevamento ostacoli.
Bisogna ammetterlo, DJI è leader nel settore ed anche in questo caso è stata in grado di migliorare tutte le negatività del primo modello.
Altra caratteristica, ormai nota a tutti, riguarda i sensori per rilevazione ed evitamento ostacoli. I sensori sono più grandi rispetto al Mavic Pro e funzionano molto meglio.
Nelle nostre prove di volo Mavic 2 non ha mai rilevato falsi ostacoli, causati ad esempio dai raggi del sole come accadeva molto spesso sul Pro 1, e quando abbiamo provato a proiettarlo a forte velocità contro una parete ha sempre rilevato l’ostacolo, fermandosi in tempo.
Un consiglio, se anche voi, una volta acquistato, volete fare questo esperimento adrenalinico:
controllate attentamente la Fly Mode in cui state volando, poichè i sensori laterali al momento non rilevano gli ostacoli quando si vola in modalità “normale” P nè in Sport Mode. Quindi attenzione, non vorremmo essere contattati da qualcuno di voi per un risarcimento
Come accennato prima, il Gimbal Camera Hasselblad fa la differenza
Il Mavic 2 Pro è dotato di Gimbal Camera con sensore da 20 MP e dimensione 1′‘. La qualità di video e fotografie raggiunge il massimo in prestazioni se l’utilizzatore ha una discreta esperienza ed ha computers idonei per una post produzione di qualità.
La massima qualità video si ottiene registrando in Dlog-M in H.265 a 10bit. Molti videomaker preferiscono registrare in H.264, ma ricordatevi che in questo caso il Dlog-M scende a 8 bit.
Camera davvero performante anche se non siete dei veri esperti, infatti se ne può beneficiare anche lasciando semplicemente tutte le impostazioni in automatico come dimostra la foto di seguito.
Il Mavic 2 Pro ha due modalità di ripresa: 4K, e HQ FOV.
L’ HQ FOV è un ingrandimento equivalente a circa 1.8x senza perdita di qualità a 4K. Questo perchè l’immagine RAW che capta il sensore è a 5.5K, poi viene downscalata a 4K per la modalità full FOV e croppata, mantenendo il 4K, per l’ HQ FOV.
Compro il Mavic 2 Pro o il Mavic 2 Zoom?
La scelta su cosa comprare dipende dalle esigenze dell’utilizzatore. Gli stessi commessi dello store DJI a Milano ci hanno rivelato che al momento il Mavic 2 Pro è sicuramente quello più gettonato tra i due.
Se siete fortemente in dubbio, possiamo dirvi con certezza che la DJI attiverà un servizio a pagamento che consisterà nella sostituzione del gimbal e la trasformazione da versione Zoom a Pro 2 (e viceversa).
Se volete un parere da gente che usa un drone tutti i giorni per lavoro e che il weekend si diletta a fare voli amatoriali, lo zoom non è poi tutta questa novità.
Non stiamo dicendo che lo zoom è un drone di basso livello o mediocre, anzi, permette di creare effetti inediti ad esempio zoommando mentre si vola in certi passaggi, ma sostanzialmente il Mavic 2 Zoom ha il sensore del Mavic Pro.
Se si vuole ottenere il massimo e si dispone di sistemi e software di processamento immagine all’altezza e si hanno competenze nel campo video-fotografico, il Mavic 2 Pro è la scelta giusta. Se invece si hanno esigenze medio-alte e poco interesse nel post-processing, preferendo un drone più semplice da usare nel reparto video-fotografico, e si predilige la creatività degli effetti inediti che si possono ottenere con gli zoom in volo, la scelta giusta è il Mavic 2 Zoom.
C’è sicuramente un’altra domanda che vi starete ponendo adesso.
Meglio Il Mavic 2 Pro o il Phantom 4 PRO V2.0?
Il Mavic 2 Pro ha praticamente il sensore del Phantom 4 Pro V2. Però il Mavic 2 Pro, grazie all’intervento Hasselblad che ha ottimizzato il reparto camera, a nostro modestissimo parere, è migliore nella nitidezza, leggermente migliore nella gamma dinamica e migliore nei colori.
In ultimo, bisogna considerare che i droni pieghevoli sono ormai il trend e che un Mavic 2 Pro manterrà meglio il prezzo sul mercato dell’usato rispetto ad un Phantom 4 Pro V2.0 che, seppur molto valido, ha un design ormai datato.
C’è però una differenza sostanziale fra i due: il Phantom 4 Pro V2.0 ha lo shutter meccanico, molto valido in ambito fotogrammetrico, e la possibilità di girare video a 60fps a 4K.
Il Mavic 2 Pro ha shutter elettronico e si ferma a 30fps per il 4K.
Come emerge chiaramente dalla nostra analisi, la scelta tra i due è ardua e dipende da esigenze molto specifiche e dai gusti personali. Speriamo di essevi stati utili.